«La cosa più importante che abbiamo imparato è stata non aver paura del Femminismo. Una parola che, lo abbiamo capito con il tempo, è aperta, duttile, inclusiva. È una parola che al suo interno racchiude tante sfumature, tante voci, tante differenze, ma un’unica importante certezza: l’estensione degli stessi diritti a tutta la società, indipendentemente dal genere, dal sesso, dalla razza. È una parola che va a braccetto con concetti come rispetto, autodeterminazione, libertà. E dunque non può essere che una parola che non dobbiamo più vergognarci di usare. Un mondo in cui tutti hanno gli stessi diritti è un mondo migliore per tutti.»
Ci sono molte cose che le ragazze contemporanee non vogliono più essere: non le spose sottomesse degli anni Cinquanta, tutte casa, cucina e marito, ma nemmeno le femministe arrabbiate degli anni Settanta, con i loro falò di reggiseni e l’odio per i maschi. Ci sono molte altre cose che le ragazze contemporanee sono già, invece: donne in carriera, politiche impegnate, esseri umani indipendenti nella gestione del proprio corpo e della propria vita sentimentale e sessuale. Eppure quelle ragazze continuano a essere anche figlie, fidanzate, madri, spose. Come non rimanere, allora, prigioniere dell’uno o dell’altro modello?, sembrano chiedersi Giulia Cuter e Giulia Perona. Come ripensare al femminismo, quello storico e con la effe maiuscola che un po’ spaventa per la sua complessità e un po’ respinge per la sua fermezza, alla luce dei cambiamenti intercorsi fra quegli anni e questi? Qual era il punto di partenza, e quanta strada siamo riuscite a fare grazie a quella rivoluzione? Ed è possibile, oggi, non rinunciare al femminismo ma nemmeno alla femminilità?
Editore: HarperCollins Italia
Anno edizione: 2020
In commercio dal: 05 marzo 2020
Pagine: 288 p., Brossura
EAN: 9788869055652