Carla negli anni Sessanta – © Sara Poma
La storia della nostra estate
L’estate è, in fin dei conti, un periodo strano. Nell’economia di un intero anno questi tre mesi hanno un peso tutto loro: si dilatano nelle aspettative e poi passano in un soffio. Ricordiamo le estati del passato non tanto per gli obiettivi raggiunti o i grandi cambiamenti (come succede per gli altri periodi della vita, indicativamente), ma più spesso per le canzoni che abbiamo ascoltato, i posti che abbiamo visitato, le avventure che abbiamo vissuto. Avrà ragione quel cliché da Barattolino Sammontana che dice che l’estate è uno stato mentale? In ogni caso, tra le avventure e le cose fatte con cui misuriamo il ricordo delle nostre estati, spesso per noi Giulie ci sono anche i libri che abbiamo letto. A luglio ci siamo lasciati con una lista di consigli di lettura, speriamo che qualcuno sia tra quelli che ricorderete quando penserete all’estate 2020. C’è una storia che noi ricorderemo dell’estate appena trascorsa, ma questa volta non è racchiusa in un libro: è la storia di Carla, una ragazza del Novecento, raccontata da Sara Poma nell’omonimo podcast (che potete ascoltare sulle principali piattaforme di streaming audio). L’abbiamo ascoltato quasi contemporaneamente per caso, Giulia C. in città durante gli ultimi afosi giorni di lavoro, e Giulia P. in montagna, ma l’effetto è stato lo stesso: improvvisamente eravamo nell’Italia del secondo dopoguerra, a fianco di questa ragazza pavese nata nel 1923 che a un certo punto della sua vita ha deciso di sedersi a una scrivania e scrivere un diario. Quando in futuro riascolteremo questo podcast probabilmente ripenseremo a questa estate strana che abbiamo deciso di salutare così, chiacchierando con Sara Poma di memoria e di sua nonna Carla.
A voi, bentornati!
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