Sui libri, che ci sono sempre stati
Questa è la prima newsletter del 2023, bentornate e bentornati. Come avete iniziato il nuovo anno?
Ci piace tanto pensare che non sia così, ma questo è il tempo dei bilanci e dei nuovi propositi. Più passano gli anni e più mi accorgo (è Cuter che parla) che vivo il Capodanno come un vero e proprio momento di passaggio, di grandi risoluzioni e grandi speranze. Forse è colpa dei social (nelle ultime settimane ho scrollato credo un miliardo di post che professavano distacco dalla pratica dei bilanci e dei buoni propositi, per poi trasformarsi in ostentazioni di successi e lezioni imparate; mi hanno fatto venire l’ansia e hanno acuito il mio fisiologico winter blues), forse sto solo invecchiando, ma eccoci qua.
Non vi tedierò con le mie riflessioni personali sul passato recente e sul futuro prossimo, voglio solo condividere una consapevolezza che ho raggiunto adesso, a quasi trentatré anni. Mi sento di poter dire che è da quando ho imparato a leggere che nei miei buoni propositi del nuovo anno ne appare almeno uno legato ai libri. Leggere di più, leggere più donne, leggere più saggi, leggere più letteratura, leggere più autori stranieri… Non mi sento una persona dalle grandi passioni, mi piace fare di tutto un po’ e riconosco poche costanti nella mia vita, ma finora è certo che i libri ci sono sempre stati. E d’altra parte, non è questo che dovrebbero fare i grandi amori: metterci di fronte ai nostri limiti e spingerci a superarli?
Negli ultimi anni più che in passato ho trovato tante persone con cui condividere questa passione spesso solitaria, anche grazie a Senza rossetto. Come sapete l’anno scorso abbiamo fondato un bookclub insieme a Ludovica Lugli e grazie al supporto della libreria Verso; ci è piaciuto e abbiamo deciso di continuarlo anche nel 2023, con qualche piccola novità. Ve le racconta oggi nella newsletter Ludovica, che va bene i nuovi propositi e il rinnovamento, ma certe tradizioni vanno rispettate e la prima newsletter dell’anno è sua!
Iscriviti alla nostra newsletter!
Il bookclub di Senza rossetto, season 2
di Ludovica Lugli
Avete presente le 36 domande per innamorarsi in 45 minuti? È un questionario che venne ideato negli anni da un gruppo di psicologi che volevano scoprire se fosse possibile che due persone sconosciute raggiungessero un buon grado d’intimità e quindi le basi di una vera amicizia, o addirittura di una relazione amorosa, rispondendo a domande prestabilite. Ho sempre pensato che non avrei funzionato bene se avessi partecipato a quell’esperimento: trovo molto belle le domande, ma non so se sarei in grado di rispondere a molte di esse senza grandi riflessioni, e quindi in 45 minuti.
Però sono convinta che un buon grado di intimità si possa costruire più o meno artificialmente in un altro modo, magari senza arrivare a far innamorare due persone, ma accelerando molto un processo di conoscenza sì: mettendo un gruppo di persone che ha letto uno stesso romanzo in una stanza, e invitandole a parlarne per un po’. Forse non funziona con tutti i romanzi, ma di sicuro ce ne sono parecchi che si presterebbero. Alcuni forse al punto da creare le condizioni per l’innamoramento.
Un anno fa nella newsletter con cui vi proponevamo di far parte del bookclub di Senza Rossetto non sapevamo se l’esperimento sarebbe riuscito, e in realtà non avevamo obiettivi così ambiziosi: semplicemente ci sarebbe piaciuto condividere oltre il nostro cerchio di amicizie l’esperienza di leggere insieme, di fare una lettura sociale (e non social), e di farla attorno a libri (non solo romanzi) che ci facessero pensare alle cose a cui pensiamo quando leggiamo la newsletter di Senza Rossetto, l’essere donne e i femminismi, e i miliardi di temi che vi si associano.
In un anno abbiamo letto due romanzi, un saggio e una raccolta di racconti: in inverno La figlia oscura di Elena Ferrante, in primavera Il sesso che verrà di Katherine Angel, in estate Matrimonio in cinque atti di Leah Hager Cohen e in autunno Oggi sono tua di Mary Gaitskill. A ogni incontro – organizzato alla libreria Verso di Milano, con la possibilità di partecipare anche a distanza – hanno partecipato almeno venti persone; in un caso eravamo più di sessanta. Di stagione in stagione alcune facce e alcuni nomi ci sono diventati noti, altri hanno scelto di leggere solo alcuni libri (sacrosanto) e c’è anche chi è arrivata solo all’ultimo incontro. Abbiamo parlato tanto di personaggi e di massimi sistemi, ma anche delle nostre storie personali. E ci siamo divertite.
Dunque abbiamo deciso di rifarlo. La ricetta di base non cambia: leggeremo quattro libri in un anno, uno per stagione, e ci troveremo per parlarne da Verso – collegate a chi vuole esserci ma vive lontano da Milano. Ma quest’anno avremo anche un modo per tenerci in contatto tra un incontro e l’altro, e magari condividere qualche pensiero preliminare o le frasi sottolineate: un canale su Telegram.
Per chi non ha mai avuto a che fare con Telegram: per quello che ci interessa è una app molto simile a WhatsApp, ma che ci dà la possibilità di fare conversazioni più ordinate (simili a quelle sotto i post di Facebook) e soprattutto di fare sondaggi. Ne abbiamo fatti tantissimi insieme quest’anno negli incontri, per alzata di mano, ma ci piacerebbe farne ancora di più, per scegliere i libri da leggere insieme a voi.
Abbiamo pensato di cominciare con Annie Ernaux, premio Nobel per la letteratura dell’anno appena finito «per il coraggio e l’acutezza clinica con cui scopre le radici, gli estraniamenti e i freni collettivi della memoria personale», un’autrice che ci piace molto e che… più senzarossetto non si può. Il suo libro più noto in Italia è lo splendido Gli anni, quindi lo abbiamo escluso e vi proponiamo invece di scegliere quello che vi ispira di più tra Memoria di ragazza (256 pagine), La donna gelata (192 pagine) e Una donna (112 pagine).
Per iscriverti al canale Telegram del bookclub di Senza Rossetto, clicca qui. Insieme sceglieremo quale libro di Ernaux leggere e poi ne parleremo insieme a fine marzo. Per ora vi lasciamo con una citazione un po’ libresca, stavolta da Gli anni.
Scrive sul diario: «Con estremo narcisismo, voglio vedere il mio passato nero su bianco e grazie a questo diventare ciò che ora non sono» e anche «è una sorta di immagine precisa della donna a tormentarmi. Devo forse orientarmi in quella direzione». In un quadro di Dorothea Tanning, visto tre anni prima in un museo di Parigi, era ritratta una donna dal seno nudo e, dietro di lei, un’infilata di porte socchiuse. Il titolo era Compleanno. Le viene da pensare che quel quadro rappresenti la sua vita, che ci si trovi dentro come un tempo lo era stata in Via col vento, in Jane Eyre, più tardi ne La nausea. Ogni volta che legge un libro, Gita al faro, Les Années-lumière, si pone la stessa domanda, si chiede se lei potrebbe raccontare così la sua vita.
Vuoi darci una mano?
Senza rossetto è un progetto a budget zero. Tutto il lavoro dietro al nostro podcast e a questa newsletter è volontario e non retribuito, ma è un lavoro che richiede molte forze e anche qualche soldo. Se vuoi aiutarci a sostenere le spese di produzione, incoraggiarci o anche solo offrirci una caffè puoi farlo attraverso PayPal usando la mail senzarossetto@querty.it, oppure puoi impostare una donazione ricorrente sul nostro profilo Patreon. Ogni aiuto sarà per noi prezioso, quindi grazie!