Illustrazione di Flavia Trifiletti per Senza rossetto
Toto-Sanremo e gender gap
Sta per arrivare uno dei momenti dell’anno che preferiamo: la settimana del Festival di Sanremo. Un’occasione nazionalpopolare che ci riporta a quando eravamo bambine, davanti alla tv con nostri genitori, mentre osservavamo i tanti ospiti internazionali fuori posto sul palco dell’Ariston o finivamo addormentate nelle infinite ore di trasmissione. Giulia C. è una maga del toto-Sanremo (chiedetele il suo podio e andrete sul sicuro), Giulia P., da qualche anno a questa parte, si trasferisce sulla Riviera dei Fiori per lavoro e per quella settimana è proprio lì, dove la magia accade.
Ma, nonostante la nostra passione, o forse proprio per quella, non smettiamo di guardare al Festival della canzone italiana con un occhio critico. Parliamo della rappresentazione delle donne, delle categorie marginalizzate, dello spazio e dei modi in cui vengono affrontati certi temi sensibili davanti a milioni di persone. E Sanremo è anche l’occasione per parlare di quanto (e quale) spazio abbiano le artiste nel mercato nazionale.
Il problema della parità di genere investe ogni luogo della nostra società e anche il settore musicale non ne è immune. Qualche mese fa è uscito un report di Spotify che analizzava il gender gap nella musica italiana: questo è stato il punto di partenza per l’intervista che trovate in questa newsletter. Ne abbiamo parlato con Enzo Mazza, presidente di FIMI, la Federazione dell’Industria Musicale Italiana.
Buona lettura!
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